Disturbo post traumatico da stress

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Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è l’espressione della difficoltà della nostra mente di elaborare o assimilare una situazione traumatica. Una situazione è potenzialmente traumatica quando è oggettivamente grave, spaventosa e inimmaginabile o quando rappresenta per la persona un evento che mette in crisi le sue assunzioni di base, le sue “sicurezze”.
Gli eventi traumatici includono combattimenti militari, aggressione personale violenta (violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina), rapimento, essere presi in ostaggio, attacco terroristico, tortura, incarcerazione come prigioniero di guerra o in un campo di concentramento, disastri naturali o provocati (terremoto, alluvioni, uragani), gravi incidenti automobilistici, ricevere una diagnosi di malattie minacciose per la vita. Occorre tuttavia precisare che non tutte le persone, di fronte alle terrifiche esperienze sopra citate, rispondono sistematicamente con un Disturbo Post Traumatico da Stress. Di fatto, alcuni studi hanno dimostrato che la gravità della sintomatologia post traumatica non è direttamente proporzionale alla gravità dello stressor ma è strettamente legata alla risposta soggettiva dell’individuo al trauma. Altre ricerche hanno ben evidenziato come la comparsa e la cronicizzazione del DPTS siano determinate dall’interazione reciproca e dinamica delle caratteristiche dell’evento traumatico (durata dell’esposizione, gravità), di alcuni aspetti dell’individuo (struttura della personalità, storia personale, condizioni di salute, stile cognitivo) e di fattori ambientali (quantità e qualità dei supporti sociali, possibilità di un immediato trattamento dei sintomi più acuti) (Foy, 1992).

Il DPTS è rappresentato da una costellazioni di sintomi sia psichici che fisici, la cui individuazione nell’ambito di un unico quadro clinico non è sempre facile. Ciò è dovuto al fatto che la sindrome è polimorfe e complessa comprendendo espressioni acute, croniche e ritardate, fluttuazioni fisiche, potenziale riattivazione, alto grado di sovrapposizione dei sintomi e frequenti copatologie (Sutker, 1993).
Il vissuto traumatico non riesce ad essere “mentalizzato”, rimane come immagine, come evento “rivissuto” continuamente (sintomi intrusivi). Esso viene rivissuto più con i “sensi” che non con la memoria.
Tutto ciò suscita nella persona alcune reazioni che possono essere molto variabili:
– evitamento
– appiattimento
– ansia
– depressione
Il disturbo post-traumatico da stress (Post Traumatic Stress Disorder, PTSD), individuato inizialmente a seguito di esperienze di guerra, seppur intuito in epoche precedenti, venne cominciato a studiare metodologicamente dalla prima guerra mondiale. Gli approfondimenti seguirono in modo crescente nella seconda guerra mondiale, nella guerra di Corea ed in particolare in quella del Vietnam, a seguito della quale, dietro spinta dei reduci, il PTSD uscì dagli ospedali e dagli studi psichiatrici per esser noto al grande pubblico ed entrare ufficialmente nel novero delle psicopatologie, sganciandosi anche dalle dinamiche belliche per estendersi a molte categorie di stress da trauma.

CRITERI DSM IV PER IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

A. La persona è stata esposta a un evento traumatico con le seguenti caratteristiche:
1. La perona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con uno o + eventi che hanno implicato morte o minaccia di morte, o gravi lesioni o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri 2. La risposta della persona comprendeva paura intensa, impotenza o orrore.

B. L’evento traumatico viene rivissuto persitentemente in uno o più dei seguenti modi:
1. Ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento 2. Sogni piacevoli ricorrenti dell’evento. 3. Agire o sentire come se l’evento si stesse ripresentando (es. flashback) 4. Disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori interni o esterni che richiamano l’evento 5. Reattività fisiologica all’esposizione a fattori interni o esterni che richiamano l’evento

C. Evitamento persistente degli stimoli associati al trauma e attenuazione della reattività generale (almeno tre dei seguenti).
1. Sforzi per evitare pensieri sensazioni o conversazioni associate al trauma 2. Sforzi per evitare attività luoghi e persone che ricordano il trauma. 3.Amnesia 4. Riduzione marcata dell’interesse 5. Sentimenti di distacco o di estraneità 6. Affettività ridotta 7. Sentimenti di diminuzione delle prospettive future

D. Sintomi persistenti di aumentata attivazione (arousal) (almeno 2 dei sgg.)
1. Disturbi del sonno 2. Irritabilità o scoppi di collera 3. Difficoltà a concentrarsi 4. Ipervigilanza 5. Esagerate risposte di allarme.

E. Durata superiore a 1 mese

F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale e lavorativo

Bibliografia
AA.VV. (1999). DSM IV- Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Masson; Foy, D.W., Editor, (1992). Treating PTSD, Cognitive-Behavioral Strategies. New York: The Guilford Press; Sutker P.B. (1993) Shild/Storm (ODS) Returness War-zone trauma and stress-related symptoms in Operation Desert, in Journal of Social Issues, Vol. 49, No. 4.